giovedì 16 febbraio 2012

Diritto d'autore e diritto del lettore

In questo periodo ho il pallino dell'e-book perchè mi piacerebbe trasformare le mia tesi di laurea in un "tomo digitale" quindi, come ho già scritto in risposta a un post di Andreas, quasi affetta da sindrome del “presunto creatore compulsivamente possessivo" mi sono adoperata per cercare di tutelare le mie fatiche, ma forse il problema è un altro...
Esiste un sistema chiamato Digital Right Managment che tutela l'uso che viene fatto del libro digitale, perchè se acquisto un libro cartaceo, come legittimo proprietario, posso farne ciò che voglio( regalarlo, rivenderlo o prestarlo ad esempio), mentre con un e-book l'acquirente entra in possesso di una sorta di licenza che ne determina gli usi possibili e che può essere orientata alla libertà assoluta(condivisione file, stampa, possibilità di copiarne una o più sezioni...) o a quella più limitativa(impossibilità di copiare il testo , vincolo alla sua fruizione su uno specifico device, ecc).
Mi ricordo di un mio amico che aveva acquistato una copia del libro di Orwell "1984" vedendoselo inspiegabilmente sparire dal proprio reader Kindle,

scoprendo poi che il tutto era avvenuto per una controversia tra Amazon e un editore che pur senza detenerne i diritti li aveva messi in vendita nel famoso portale, costretto a cancellare anche da remoto i testi a chi li aveva già acquistati.Il mio amico è stato risarcito dei soldi che aveva speso, ma non della spiacevole sensazione di avere comprato una cosa che poi si dissolve.
Ecco che questo è proprio uno dei pericoli della tecnologia del cloud computing, un sistema che prevede una distribuzione di servizi e di funzionalità che risiedono sempre e più spesso sui server- definiti cloud- invece che nei singoli computer connessi in Rete.Questa tecnologia sta trasformando il modo di concepire la lettura: godendo più che del possesso del libro vero e proprio, dell'accesso distribuito e localizzato in dispositivi diversi;questo a patto che si riesca a trovare una forma di garanzia per i dati salvati nella nuvola, come dimostrano i recenti casi di Megavideo e Megaupload e quello di Amazon sopracitato.
Altro punto da rilevare è il formato con cui questi libri digitali vengono prodotti:
si è partiti con formati proprietari, cioè non trasportabili su altri device, mentre oggi la tendenza è quella di usare formati aperti come e-pub , promosso dall'International Digital Publishing Forum.
A conclusione di tutto ciò avrei quasi deciso di pubblicare da sola il mio tomo/tesi in formato e-pub, più che presentarlo in una casa editrice...vedremo..

venerdì 10 febbraio 2012

Perchè suona ancora la campanella?

La scuola come l’abbiamo sempre conosciuta è l’unica possibile?

Le campanelle, i voti, le gite, lo stare seduti per ore e ore dietro un banco per dieci, quindici, vent’anni… Siamo proprio sicuri che sia il modo migliore per imparare? Perché non provare a rimescolare le carte?
La centralità degli studenti necessita di percorsi rallentati e, soprattutto, di uno spazio ben più ampio da conferire all’ambito affettivo-relazionale. La scuola odierna, riflettendo le tendenze di buona parte della società umana, è centrata sul mito della velocità, dell’accelerazione e della competizione, come criterio di selezione al quale i bambini vengono educati fin dai primi anni di vita. Siamo nell'epoca del tempo senza attesa. Questo ha delle ripercussioni incredibili nel nostro "modo di vivere". Non abbiamo cioè più il tempo di "attendere",vogliamo "tutto e subito. in tempo reale.

” È necessario intraprendere un nuovo itinerario educativo. Genitori, insegnanti e tutti coloro che ruotano attorno al mondo della scuola, sono stimolati dalle suggestioni offerte dalla pedagogia della lumaca e possono ricominciare a riflettere sul senso del tempo educativo e sulla necessità di adottare strategie didattiche di rallentamento, per una scuola lenta e nonviolenta.” Da La pedagogia della lumaca di G. Zavalloni.



Ma come nella scuola del futuro bisogna rallentare? Con quale logica? Quando per l’accelerazione del cambiamento i due compiti della scuola quello della trasmissione del sapere e quello della preparazione all'ingresso nell'ingresso del mondo degli adulti entrano in conflitto tra loro, la scuola inevitabilmente sceglie il primo e rinuncia al secondo. La scuola ha un vero e proprio problema con il cambiamento.


La scuola è diventato l’ambiente più conservatore. Invasa dai nuovi strumenti tecnologici, relegati, come abbiamo detto, in stanze lontane dalle aule scolastiche, continua a lavorare secondo i programmi più tradizionali. Sembra non rendersi conto della rivoluzione in atto, più radicale probabilmente di quella dell’invenzione della stampa.
La scuola appare fondata sulla frattura fra lezioni e vita reale.
Oggi i ragazzi fanno fatica e non comprendono quale sia l’incidenza – e, dunque, l’importanza – della formazione scolastica per il loro futuro! Per questo dobbiamo rallentare e reinsegnare loro il senso e il piacere di quello che fanno, ma questo non preclude la possibilità di inglobare appieno l’immenso patrimonio di risorse e possibilità nate con l’introduzione delle nuove tecnologie nella didattica scolastica, perché consentono interattivià con sussidi didattici e tecnologici e permettono al docente di svolgere una funzione diversa rispetto a quella tradizionalmente esercitata.Ma se le nuove tecnologie non portano a una rivoluzione di ruoli , tempistiche e spazi, la loro funzione è sminuita e limitata.
L'ambiente scolastico, inoltre, deve insegnare a sviluppare l'intelligenza, quella facoltà mentale che consente ad un soggetto di interagire e di comprendere la realtà, le idee e il linguaggio, di ragionare, di apprendere, di pianificare e di effettuare efficacemente il problem solving, per rendere il soggetto capace di condurre un'esistenza autonoma, responsabile e soddisfacente.
Lo psicologo statunitense Howard Gardner distingue ben 9 tipi fondamentali di intelligenza, localizzati in parti differenti del cervello:
* Intelligenza Linguistica: è l'intelligenza legata alla capacità di utilizzare un vocabolario chiaro ed efficace. Chi la possiede solitamente sa variare il suo registro linguistico in base alle necessità ed ha la tendenza a riflettere sul linguaggio. Propria dei linguisti e degli scrittori.
*Intelligenza Logico-Matematica: È l'intelligenza che riguarda il ragionamento deduttivo, la schematizzazione e le catene logiche. Comune nei matematici, e in generale in chi si occupa della scienza o delle sue modalità applicative (ingegneria, tecnologia etc.)
* Intelligenza Spaziale: concerne la capacità di percepire forme ed oggetti nello spazio. Chi la possiede, normalmente, ha una sviluppata memoria per i dettagli ambientali e le caratteristiche esteriori delle figure, sa orientarsi in luoghi intricati e riconosce oggetti tridimensionali in base a schemi mentali piuttosto complessi. Questa forma dell' intelligenza si manifesta essenzialmente nella creazione di arti figurative.
* Intelligenza Corporeo-Cinestesica: Chi la possiede ha una padronanza del corpo che gli permette di coordinare bene i movimenti. In generale si può riferire a chi fa un uso creativo del corpo, come i ginnasti e i ballerini.
*Intelligenza Musicale: È la capacità di riconoscere l'altezza dei suoni, le costruzioni armoniche e contrappuntistiche. Chi ne è dotato solitamente ha uno spiccato talento per l'uso di uno o più strumenti musicali, o per la modulazione canora della propria voce.
* Intelligenza Interpersonale: Riguarda la capacità di comprendere gli altri, le loro esigenze, le paure, i desideri nascosti, di creare situazioni sociali favorevoli e di promuovere modelli sociali e personali vantaggiosi. Si può riscontrare specificamente nei politici e negli psicologi, più genericamente in quanti possiedono spiccata empatia e abilità di interazione sociale.
* Intelligenza Intrapersonale: riguarda la capacità di comprendere la propria individualità, di saperla inserire nel contesto sociale per ottenere risultati migliori nella vita personale, e anche di sapersi immedesimare in personalità diverse dalla propria. E' considerata da Gardner una "fase" speculare dell' intelligenza interpersonale, laddove quest' ultima rappresenta la fase estrospettiva.
* Intelligenza Naturalistica: consiste nel saper individuare determinati oggetti naturali, classificarli in un ordine preciso e cogliere le relazioni tra di essi. Alcuni gruppi umani che vivono in uno stadio ancora "primitivo", come le tribù aborigene di raccoglitori-cacciatori, mostrano una grande capacità nel sapersi orientare nell' ambiente naturale riconoscendone anche i minimi dettagli.
*Intelligenza Esistenziale o Teoretica: rappresenta la capacità di riflettere consapevolmente sui grandi temi della speculazione teoretica, come la natura dell'universo e la coscienza umana, e di ricavare da sofisticati processi di astrazione delle categorie concettuali che possano essere valide universalmente. Questo tipo di intelligenza è maggiormente posseduta dai filosofi, e in una certa misura dai fisici.


Io partirei da qui: la scuola del futuro deve essere in grado di sviluppare ognuna di queste intelligenze proprie dell’uomo e di individuare in ogni persona quella prevalente, "scoprire i talenti" di ognuno.
Strutturalmente la mia scuola ideale dovrebbe essere formata almeno da 9 aule magne, una per ogni area di apprendimento segnalata dalle intelligenze di Gardner inglobate in un grande spazio ricreativo per studenti e insegnanti, sia al coperto, che all’ esterno, uno spazio ben costruito, luminoso, colorato, stimolante.
Le aule completamente dotate di dispositivi multimediali, accesso libero al wii-fi e al sistema di cloud computing della scuola per condividere con gli altri i propri progressi attraverso i forum e le chat, sono costruite grandi, "magne", così da permettere sia il lavoro in equipe tra i ragazzi, sia un ascolto corale della materia in oggetto, progettate secondo forme geometriche,con colori e materiali diversi che le possano contraddistinguere e caratterizzare: ad esempio l’aula deputata alla crescita dell’"intelligenza esistenziale" dove verrebbe insegnata filosofia, religione o psicologia, potrebbe essere circolare (per ricordare l’infinito), di colore viola (perché questo è il colore nato dall’incontro tra il terreno - rosso- e il divino- blu-), con morbide poltroncine mobili e pouf ,da sistemare a seconda della richiesta includendo anche la postazione del docente nella circolarità della classe.Ogni aula dovrebbe avere alcuni tavoli da lavoro addossati alle pareti per eventuali lavori non supportabili attraverso PC e dovrebbe essere dotata di uno spazio espositivo dei lavori eseguiti dagli studenti,

memoria di quanto fatto e stimolo a procedere. Tutto ciò potrebbe significare la fine della "classe" così come oggi la intendiamo: non più una cattedra su cui uno si eleva sugli altri davanti a un ammasso di banchi e computer isolati dentro una stanza, ma pc utilizzabili in ogni luogo della scuola. Circolarità di persone e quindi circolarità di idee, che portano a una crescita globale della persona e della comunità.
Le LIM , presenti in più esemplari in ogni aula, potrebbero finalmente emergere dal ruolo di semplice proiettore su grande schermo, come spesso vengono ancora usate oggi, e arrivare a offrirsi ad un ambiente sociale per proporre contenuti aperti alla mediazione del docente, permettere l’accesso a una realtà esterna alla classe e aprire la possibilità di visualizzare e analizzare informazioni, documenti , esperienze e testimonianze finora appiattite su riproduzioni cartacee o raccontate attraverso il linguaggio verbale.

“La LIM in classe consente un’estensione degli spazi interiori, arricchita dalle possibilità offerte ai nuovi linguaggi rispetto ai diversi stili cognitivi dei ragazzi, ma può divenire un evento collettivo che coinvolge la classe intera” da Tecnologie per la didattica di M. Faggioli.
Compito della scuola e’ preparare i giovani alla societa’ in cui vivranno, in modo che essi siano prima di tutto in grado di capire quella societa’ e poi di contribuire al suo cambiamento. Le societa’ umane non sono tutte uguali, sono diverse a seconda dei tempi e dei luoghi, e soprattutto cambiano nel tempo. Percio’ le diverse societa’ richiedono conoscenze, comportamenti e valori diversi nelle persone che debbono vivere in esse. Quello che ci si aspetta dalla scuola e’ che dia ai giovani le conoscenze, le abilita’ e anche i valori appropriati alla societa’ in cui vivranno da adulti, quindi è fondamentale che imparino a gestire al meglio le risorse derivanti dalle nuove tecnologie, perchè vivranno sempre più in un mondo intriso di tecnologia e sempre più volto al sociale,alla condivisione e alla velocità.Ma se non saranno in grado di gestire questi cambiamenti,nè resteranno schiacciati: le nuove tecnologie sono come i Venti Atlantici di Cristoforo Colombo, capaci con la loro forza di portare il navigatore dall'altra parte del mondo, ma anche di farlo naufragare senza le corrette dinamiche.Come scegliere la rotta? Avendo ben presente che ogni individuo è un insieme di testa, cuore e anima, quindi andando a intervenire in tre ambiti differenti e delicati della persona umana.Interventi didattici non possono limitarsi all'acquisizione di nozioni, ma devono orientarsi anche alla trasmissione di valori che possano rendere appagante il percorso di crescita, di abilità che aiutino concretamente l'individuo a progredire autonomamente e responsabilmente nel suo cammino :per questo motivo i laboratori

e gli stage frequenti all'esterno della struttura scolastica diverranno imprescindibili nel curriculum didattico, un long life learning, non una semplice scuola dell'obbligo per ogni persona.Forse nella scuola del futuro questi obiettivi saranno effettivamente raggiunti e non resteranno semplicemente a livello utopico, poichè la scuola diverrà a pieno titolo formatrice di persona preparate ad affrontare la società.
Se andiamo avanti a rimescolare le carte,nella scuola 2.0 il libro non esisterà più. Non servirà più.
Non su formato cartaceo per lo meno,poichè saranno scarcabili gratuitamente dalla Rete sul proprio tablet in formato multimediale,simili a questo esempio fornito dalla Khana Academy : "Smarthistory"

Le informazioni significative saranno scelte individualmente dagli studenti che, guidati dai professori, collegheranno a piacere varie fonti, in modo da delineare un arazzo dettagliato e appassionante della materia che stanno studiando. Verranno premiati i collegamenti e le condivisioni migliori, così da promuovere un lavoro collettivo. Già adesso usiamo questo sistema quando navighiamo in rete. Saltando da un link all’altro, e così il tempo vola. Pensiamo cosa significherebbe riuscire ad entusiasmare lo studente nella stessa maniera, anche quando esegue una ricerca sulla biologia molecolare e magari consolidando questo genere di nozioni facendo imparare, attraverso un laboratorio di cucina, come ,

in ambito applicativo, i principi propugnati dalla gastronomia molecolare abbiano portato all'invenzione e alla sperimentazione di nuove modalità di preparazione, cottura, abbinamento e presentazione dei cibi: ad esempio,il congelamento attraverso l'azoto liquido, l'uso alimentare del tabacco, la "frittura" nello zucchero, l'uso del vuoto spinto per la preparazione di mousse e meringhe. Questa sarebbe la grande rivoluzione della scuola:apprendimento formale con le nuove tecnologie, mediazione dell'insegnante e laboratori "sorprendenti" che incrementino le conoscenze attraverso l'informale,causa dell'80% di ciò che conosciamo: uno scambio continuo tra docente e discente, tra personale e pubblico tra individuale e sociale, modulato attraverso docenti preparati, aggiornati e ,soprattutto, avvezzi a lavorare in sinergia con i colleghi.Il processo di costruzione del sapere, più che il prodotto finale deve essere la chiave di volta dell'intervento didattico della scuola. Riscoprire la qualità di quanto appreso, sciogliendo dai legami dell'attestato di frequenza i ragazzi o chi riprende studi, corsi di aggiornamento o specializzazioni in qualsiasi fascia d'età.
Sarebbe auspicabile che nascessero libri creati direttamente dagli studenti, esempio tangibile di apprendimento e progettazione individualizzata.



Anche i compiti potrebbero essere sistematicamente svolti in digitale e postati direttamente sul forum della classe o messi come post sul blog del docente di turno, questo risparmio di tempo potrebbe essere convertito in laboratori diretti a costruire artefatti- anche cognitivi- di consolidamento per quanto appreso. Laboratori teatrali per religione o storia,corsi di arti marziali per filosofia, giardinaggio ed economia domestica per l'apprendimento nello sviluppo delle intelligenze naturali,giochi di società in lingua straniera,scacchi per l'intelligenza matematica e così via, poichè l'apprendimento informale non è meno importante e significativo di quello formale. Ogni due mesi dedicherei una settimana all’apprendimento non- formale attraverso stage presso aziende o enti sociali, per ridurre da subito il divario tra ciò che si impara a scuola e ciò che richiede il mondo del lavoro, che è sempre in trasformazione. Ad esempio, si potrebbe proporre il servizio ai tavoli di bar o ristoranti per ragazzi che studiano psicologia o anche semplicemente del volontariato in strutture associate.

Il tempo dedicato ai singoli insegnamenti sarebbe equivalente, senza materie prevalenti, poiché tutto ha pari dignità e concorre alla formazione di una persona nella sua globalità. L’orario diventerebbe per forza lungo con tutti i pomeriggi, ma completo e dinamico nella sua proposta formativa.

E in tutto questo il ruolo dell´insegnante non perde di valore; al contrario, il docente rimane una forza e una guida stabile per aiutare i giovani a muoversi dentro la giungla dell´apprendimento, un regista vero e proprio di Instructional Design, capace di rinnovarsi,disposto a imparare dai propri allievi,a scambiare esperienze con i colleghi e a progettare nuovi orizzonti, ma soprattutto una persona in grado di guardare negli occhi i suoi allievi e capire quale marcia mettere, in quale momento accellerare, quando fermarsi.
Mi diverte la proposta della Corea del Sud di investire miliardi in robot insegnanti,onniscenti, pazienti,ripetitivi e ...finti. Credo che il ruolo del docente sia intoccabile e di grande rilievo nella formazione di qualsiasi studente.
Le nella scuola del futuro ore non saranno più scandite dal suono della campanella, ma dal susseguirsi di laboratori, discussioni e spiegazioni veicolate anche attraverso podcast in treno, bus al parco,Learning Objects, non semplici lezioni frontali . I ragazzi diventano protagonisti e co-costruttori del proprio sapere, coinvolti in un percorso di scoperta continua in grado di entusiasmarli e di renderli autonomi nella gestione dell’ approvigionamento al proprio sapere. (Ausubel)
Allo stato attuale gli studenti si recano giornalmente a scuola ,per anni, ma questo potrebbe non essere più necessario nel futuro quotidiano, alternando giorni di presenza effettiva negli edifici scolastici a giorni di apprendimento a distanza attraverso videoconferenze o ambienti sincroni davanti al proprio personal computer entro le mura domestiche, come accade già con la Khan Accademy, ovvero utilizzando agenzie formative anche esterne al circuito scolastico precostituito,oppure attraverso ambienti immersivi come quello di "Second life", dove con il prorio avatar diventerebbe possibile assistere a lezioni, partecipare ad eventi, sperimentare situazioni difficilmente proponibili per costi o tempistiche in un'aula normale.
La convergenza al digitale permetterebbe di visionare i file preparati dal docente in classe anche su dispositivi personali come tablet o smartphone o su piattaforme on line e quindi fruibili in modalità asincrona sia dai ragazzi che da altri docenti intenzionati a perfezionare, confrontare o integrare il proprio lavoro;si potrebbero sfruttare i tempi morti di ognuno di noi per apprendere, in assoluta libertà e autonomia, come ,ad esempio, ascoltasndo un podcast durante il tragitto in bus da scuola a casa o di ritorno dal lavoro mentre si guida la macchina.
Anche nei giorni di frequenza scolastica non è difficile immaginare ogni studente con il proprio computer sotto braccio, sempre online, invece che con la propria cartella piena di libri e quaderni,con un portfolio digitale testimone della propria crescita e tanta voglia di fare